lunedì 15 agosto 2011

Capo Nord: Tappa 1


26 Giugno 2011
Amburgo (D) – Saevy (DK) 520 Km



E via, si incomincia sul serio…..
Incredibile, il treno è in perfetto orario. 15 ore di treno e i primi 1250 km sono dietro di me…(bella forza..). Tutto sommato una piacevole tratta ferroviaria. Nello scompartimento c’erano una coppia che tornava a casa ad Amburgo e due altri bikers: Berndt che torna anche lui ad Amburgo su una BMW HP2 e Massimiliano di Roma, anche lui diretto a Capo Nord, su una Kawasaki Versys, ma con qualche giorno più di me e con un percorso diverso, salirà per Svezia e Finlandia e scenderà per la Norvegia.
Con Berndt mi incontrerò anche al ritorno, stesso treno e stesso scompartimento. Con Massimiliano mi incontrerò oltre il Circolo Polare Artico, prima di Alta, in un luogo fiabesco, un passo di montagna (400 metri s.l.m.!!!) in mezzo a campi di neve spazzati dal vento con un branco di renne che scorrazza libero…. Ad una temperatura di 2 o 3° C…. ma non anticipiamo i tempi.
La serata in treno scorre piacevole chiacchierando con Berndt, di ritorno da un giro con amici tra Toscana e Liguria, sorpreso per il folle desiderio di noi “Italianen” di preferire la pioggia e il freddo della Norvegia e tappe di 5-600 km al caldo sole dell’Italia….
Io cerco di spiegargli che vivendo a Genova la moto la uso sempre e che a luglio ed agosto il caldo per i miei gusti è un po’ troppo per fare lunghi giri in moto a meno di non girare solo sulle Alpi. Non sembra molto convinto… d’altra parte ad Amburgo la stagione motociclistica si riduce a quattro mesi….
La serata si conclude degnamente con una bottiglia di ottimo vino condivisa da Berndt. Casualmente scopriamo che il 13 luglio saremo sullo stesso treno (Amburgo-Lorrach); ci diamo un appuntamento telefonico per berci una birra assieme.
Dopo lo shock della partenza, la discesa dal treno non presenta  troppi problemi… certo cavalcare la moto stile “Cavallo Pazzo” non è entusiasmante e penso alla eventuale ingloriosa fine del mio sogno se dovessi finire lungo nel vagone….
A terra decido di utilizzare il GPS per uscire dalla città ma stupidamente non ho attivato il navigatore appena uscito dal vagone. Dato che non voglio utilizzare l’A-GPS per evitare salassi con Vodafone devo aspettare che il telefono agganci il satellite ma dato che Massimiliano è dotato di un potente Garmin decido di aggregarmi a lui per uscire da Amburgo anche se lui è diretto verso  Lubecca e io verso Kiel. Cinque minuti dopo essere partiti il GPS finalmente si riposiziona (pensava di essere ancora ad Alessandria) e mentre stiamo passando per il quartiere a luci rosse di Altoona (abbastanza movimentato nonostante siano solo le 14) la vocina della navigatrice mi dice abbastanza seccata di fare inversione e di andare dalla parte opposta… benedetto navigatore… chissà dove sarei finito…
Saluto Massimiliano, ci diamo appuntamento per i primi di luglio tra Capo Nord e le Lofoten e finalmente il mio viaggio solitario incomincia sul serio…..
In 10 minuti sono sulla A7 che taglia dritta il Nord della Germania e traversa tutta la Danimarca. Ero psicologicamente preparato alla noia delle autostrade tedesche… ma la realtà è peggiore di qualsiasi fantasia o aspettativa.
Mi tengo sui 130, la borsa da serbatoio protegge bene dal vento, solo mi sembra di essere immobile. Dei missili terra-terra mi sorpassano a velocità ben superiori ai 200… già, siamo in Germania, la terra dei non-limiti di velocità…

Se non ora, quando????

Apro il gas e nonostante sia a pieno carico in un attimo mi trovo a 190… e ogni tanto qualcuno mi supera…. Ma a quanto ca@@o vanno??? Mantenere quella velocità su una “nuda” è una impresa titanica, Lo avevo già sperimentato sul circuito di Vairano. Mollo tutto e mi riporto a velocità più accettabili, tra i 130 e i 150. Per ammazzare la noia mi fermo a fare benzina e ad alzare la glicemia con un panino da “porcello”… una sorta di misto di salumi e formaggi tedeschi con una strana salsa…

Sosta panino sull'autostrada tedesca... che noia mortale

In Danimarca la musica cambia. 110 km/h stretti…. In compenso sciami di moscerini da oscurare il sole come se fossimo alle Termopili…. Ogni mezzora devo fermarmi per pulire la visiera.
Anche nella bassa Danimarca la noia è mortale, solo dopo Kolding il terreno si muove un po’ ma non più di tanto..
Finalmente esco a  Saevy, pochi chilometri prima del porto di Frederikshavn da dove domani alle 10 partirà il traghetto per Oslo. Attacco il navigatore per farmi portare senza problemi all’ostello che ho prenotato da Genova e poco dopo il mio intuito mi fa sospettare che la gentile vocina mi stia portando dalla parte opposta di dove dovrei andare… decido di seguire le indicazioni e, ovviamente, quando mi arriva la comunicazione che la mia destinazione è stata raggiunta in concomitanza con un inconfondibile odore di stalla ho la conferma che il navigatore mi ha portato dove voleva lui/lei e non io… e precisamente in una megafattoria Danese dove vengono allevate mucche in quantità… e dalla puzza direi anche parecchi maiali…
Sono stanco, accaldato, incazzato e coperto di moscerini… come fine di prima tappa direi che non c’è male… E anche un po’ preoccupato per le performance del navigatore… vuoi vedere che Antonella aveva ragione a volere che mi comprassi un “vero navigatore” ??? se solo quello di mamma BMW avesse un prezzo accettabile…. (qualche giorno dopo mi accorgerò di avere inserito male l’indirizzo dell’ostello…).
Comunque grazie alle indicazioni di un addetto della fattoria riesco a raggiungere l’ostello (Danhostel Saeby, 35 € con prima colazione) abbastanza carino dove ho la fortuna di dormire da solo in una stanza da 5 letti.

Ostello a Saevy

La ricerca di un posto dove cenare non è così semplice.. alla reception mi spediscono nel centro di Saeby… ridente luogo di villeggiatura… per fantasmi….. sono le 8 e 30….. e non c’è NESSUNO… ma veramente nessuno (guardare la foto per credere)…. L’unico posto aperto è un improbabilissimo ristorante italo-messicano dove mangerò quella che, per il momento, ritengo essere la più disgustosa pizza della mia vita... (non avevo alternative….).

La frenetica vita a Saevy

Vabbè, filo a letto con lo stomaco in subbuglio e buonanotte.

3 commenti:

  1. Ciao Massimo!
    Complimenti per il tuo entusiasmo, che condivido con una punta di invidia!
    Ti seguirò con molta attenzione!
    Un saluto

    Matteo


    P.s. se ti interessa la fotografia segui il mio blog :)

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  2. Ciao Massimo, ho iniziato a leggere i tuoi post...sono peggio di una droga. Sono incollato e sto leggendo avidamente.
    Complimenti!!!!
    Un salutone

    Giancarlo

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  3. Ciao Massimo, ho avuto modo di vedere il tuo blog, davvero bello e tu sei molto bravo a descrivere i posti le sensazioni, sembra di eserelì...continua così e raccontaci ancora delle tue imprese...
    un saluto
    Laura

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