25 Giugno 2011
Genova – Alessandria – Amburgo (D)
E via… si dia inizio alle danze…
La moto è pronta, tagliando dei 20000 km un mese fa, gomme nuove, ultimo controllo ieri da Panfili che sapendo del viaggio (anzi del Viaggio) ha fatto l’ultimo controllo a bulloni e gruppo trasmissione.
Incredibilmente sono riuscito a chiudere il tris di borse e la borsa da serbatoio, ho il forte sospetto di essermi portato troppa roba (sospetto confermato… non per l’abbigliamento tecnico ma per quello più o meno civile).
Beh, alle 17 devo essere ad Alessandria, quindi sto proprio partendo ma, anche se sto camminando verso il garage per prendere la moto e portarla sotto casa per caricarla sono ancora un po’ incredulo… ma sto veramente andando a Capo Nord???
Mi sembra incredibile, c’è gente che ha preparato il viaggio per un anno e io ho deciso, messo in pratica, fatto un piano di viaggio (approssimativo) e sono partito in un mese…. lavorandoci solo la sera(con grande gioia di Antonella...).
Non è che non ho preso bene in considerazione la complessità del viaggio? C’è gente che parte con la moto che sembra una succursale di una moto officina e io parto solo con il kit per la riparazione gomme…. Troppa fiducia nelle mie forze e nella meccanica della BMW?... mah, vedremo… ho assicurazioni che garantiscono il rientro mio e/o della moto in Italia da qualunque parte del mondo… di cosa mi devo preoccupare?
Davanti al portone di casa fotografo il quadro strumenti della moto. Il contachilometri segna 20214.
Antonella mi aiuta a portare giù per sei piani (a piedi, of course… delizia di vivere nei caruggi del centro storico di genova…) e mi ricordo quando due anni fa scendevamo le stesse scale alla volta della Bretagna, bellissimo viaggio, il primo dei lunghi viaggi, quella volta assieme. Una volata di soli 10 giorni (purtroppo) alla volta di un posto magico…
Una volta caricata la mia motina (?!) non perde un briciolo della sua eleganza…. Nel viaggio vedrò mastodontiche Gold Wing con carrello (!!!) caricate di tutto e di più… con sacche varie attaccate alle borse rigide o alla sella…. Ma cosa diavolo si porta la gente??? Anche la gabbia del canarino ???? Io no, tengo le laterali, i famigerati “portacipria” come li chiamano i GSisti, chiuse al minimo per non alterare l’aereodinamica (e il vento di Capo Nord e dei lunghi ponti sospesi mi darà ragione), bauletto, borsa da serbatoio e nulla di appeso. Come se partissi per un lungo week end.. e invece sto partendo per Capo Nord, con l’attrezzatura invernale completa….
Bene, Federica l’ho salutata al telefono (è ad Urbino per gli esami universitari), Anto è qui… un rapido abbraccio… un “ci sentiamo”… “sii prudente, divertiti” e via, Genova Ovest, A26 e in un’ora sono ad Alessandria al terminal DB Autozug dove la teutonica precisione si abbina al sano casinismo italico…
Ci saranno una sessantina di moto in attesa di imbarcarsi… tutti tedeschi che tornano a casa e due soli italiani: io e Massimiliano, di cui parlerò nel racconto della prima tappa.
L’evento più significativo della giornata?
Caricare la moto sul treno cavalcandola buttando il corpo di lato per non provare l’efficienza del casco urtando le centine del soffitto dei vagoni ed evitando i vari e micidiali agganci sul pianale….. Mi sembra di essere un fantino al palio di Siena…. La moto viene professionalmente immobilizzata.. stacco la borsa da serbatoio.. e via…
Sono proprio partito…
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