28 Giugno 2011
Oslo (N) – Alesund (N) 575 Km previsti (diverranno 620)
E via… ora si parte sul serio. La notte in ostello non è stata delle migliori, un po’ la luce, un po’ i miei compagni di stanza che fanno casino… uno pensa bene di farsi la doccia alle 4 di mattina e un altro di passeggiare per la stanza dalle 2 alle 5….
Vabbè, alle 7 sono pronto con la moto già caricata, il pieno l’ho fatto ieri sera, potrei aspettare le 8 per fare colazione ma decido di fregarmene, l’ansia di partire, di iniziare finalmente il viaggio vero è proprio è più forte della fame. Questa volta non ci sono intoppi e il navigatore mi porta in pochi minuti (vista l’assenza di traffico, una costante che mi accompagnerà fino al mio rientro in Danimarca il 13 luglio) sulla E6, la “Strada Artica” percorsa da quasi tutti i bikers diretti a Capo Nord.
Subito fuori Oslo la strada è a 4 corsie e così dovrebbe essere fino a Lillehammer. La scelta di indossare il completo Dainese con l’imbottitura si rivela premiante, appena uscito da Oslo smetto di avere caldo anche se il sole splende forte in un cielo azzurro cupo… bellissimo.
Seguo rigorosamente i limiti di velocità (qui 100 e in alcuni tratti 110) ma presto mi adeguo alla velocità degli automobilisti che è circa il 10% superiore…. Anche se la strada “invita” a correre evito di farlo sia per evitare brutte sorprese che per ridurre i consumi, peraltro bassissimi della F800.
Come ho letto nei report di viaggio prima della partenza, non ci sono problemi per sfamarsi… tutte le stazioni di servizio (rigorosamente self-service) hanno un mini-market e servono ottimi Hot-Dog o altre delizie ipercaloriche. A differenza di altri viaggiatori non ho avuto alcun problema con le mie carte di credito (una ricaricabile “Quick” e una “normale” ambedue Unicredit).
Poco prima di Eidesvoll la strada è interrotta per lavori e il traffico è deviato su strade secondarie in un paesaggio fiabesco… fitti boschi di conifere ricoprono le colline, mancano solo le bianche rocce calcaree delle Dolomiti. Ad un tratto decido di fare una piccola deviazione verso un lago che si intravede tra i boschi e mi ritrovo completamente solo su strade bellissime che corrono lungo le rive di laghi nei boschi… incantevole… il traffico è totalmente assente e per più di un’ora non incontrerò nessuno… a parte le pecore che se ne stanno tranquillamente sdraiate in mezzo alla strada senza accennare minimamente a spostarsi quando sentono il rumore della moto.
Lungo strade secondarie poco fuori Oslo |
Anche se sono abbastanza vicino ad Oslo la natura è già selvaggia con incredibili spazi liberi. Bellissimo, si… ma anche un po’ inquietante…
Questa deviazione mi farà percorrere strade bellissime alla sinistra del grande lago Mjosa (la E6 corre alla sua destra) e perdere un paio di ore che però non rimpiangerò. Riprendo la E6 poco dopo Gjovik sul lago (molto bello) e…. sorpresa…. Il cielo inizia a coprirsi rapidamente di nuvole…. Beh, era prevedibile, siamo o no in Norvegia?
Verso mezzogiorno inizia a piovere, tuta antipioggia e via… pioverà senza sosta fino a sera.
Prima pioggia.... |
Dopo Lillehammer l’ambiente si fa decisamente montano. La strada ora è a due o tre corsie (con sorpasso alternato) con frequenti interruzioni per lavori. Un po’ per la pioggia, un po’ per la scarsa attenzione degli addetti ai lavori, il fondo stradale in prossimità di queste interruzioni è molto sporco di terra e piccoli sassi rendendo la guida molto delicata.
La strada è sempre bellissima e si snoda in un ambiente simile a quello delle Alpi (anche se senza le montagne) lungo fiumi, laghi con numerose cascate che li alimentano dai lati della valle.
Una delle innumerevoli cascate lungo la E6 |
Nonostante la pioggia che continua a cadere la guida è molto piacevole, il fondo stradale è molto ruvido, drena bene e le ampie curve sono ottimamente raccordate per cui, nonostante tutto si riesce a piegare molto bene. A Dombas lascio la E6 e imbocco la E136 che mi porterà verso la regione dei Troll e ad Alesund dove dall’Italia ho prenotato un ostello. La nuova strada inizia con un tratto più montagnoso lungo il fiume Rauma dove non piove più. Ottimisticamente tolgo la tuta antipioggia. Molto ottimisticamente….
Più mi addentro nella valle che mi porterà all’inizio della “Scala dei Troll”, una strada di montagna che si impenna con stretti tornanti sul fianco del Ramsdalsfjorden e che porta ad Alesund con un lungo e solitario giro, più le nuvole si abbassano e si fanno minacciose…
Traffico nella valle dei Troll... e nuvole... |
Nuvole sempre più basse..... |
La strada è incredibilmente deserta e riprende a piovere. Devo indossare di nuovo tuta antipioggia, soprascarpe e copri guanti. La valle è strettissima ed immagino prenda poco sole; lingue di neve si insinuano molto in basso, a poche decine di metri dalla strada. Ambiente selvaggio. Di tanto in tanto mi fermo a fotografare ma ogni volta fermarsi, togliere guanti, fotografare e ripartire mi fa perdere molto tempo. Per tutto il viaggio sarà così… il desiderio di fermarsi ogni pochi metri, ad ogni scorcio da favola, e l’impossibilità di farlo… a differenza degli altri viaggi questa volta non c’è Antonella a documentare la bellezza dei luoghi.
Prima di Andalsness c’è il bivio che porta alla Scala dei Troll e devo prendere una drastica decisione: le nuvole sono sempre più basse e la pioggia più forte, se vado per le montagne non vedrei nulla e so che la strada è insidiosa per l’acqua ghiacciata che viene giù da innumerevoli cascate. A malincuore decido di raggiungere Alesund per la E136 calcolando che in un paio di ore potrò essere sotto una doccia bollente.
Raggiungo il lunghissimo firdo che porta ad Alesund... acqua ovunque.. anche dal cielo |
Finalmente sbuco sul fiordo e rimango affascinato da questo mare incredibilmente piatto.. color piombo. Il percorso lungo il fiordo non è uno scherzo, la strada è scavata nella roccia ed è sporca di fanghiglia. Le innumerevoli gallerie (lunghe anche più di tre chilometri) sono buie ed insidiose. Mi accodo ad un motociclista incontrato da un benzinaio che conosce bene la strada e lo seguo per una 50ina di chilometri
Finalmente arrivo ad Alesund.... sono state 10 ore pesanti e sono veramente stanco, umidicci e infreddolito... Il navigatore mi porta all'ostello, chiedo alla reception dove parcheggiare e una gentile (e graziosa) ragazza mi indica il posto.... sul marciapiedi sotto un cartello di divieto di sosta (!!!!)...
Un po' dubbioso parcheggio e la ragazza mi rassicura...
Vabbè, speriamo bene...
Perfetto parcheggio Italian-Style..... |
L'ostello è incredibilmente affrescato, vecchiotto ma pulito e confortevole... se non fosse per il fatto che sono in una camerata con una quindicina di letti per fortuna non tutti pieni.
C'è anche una coppia di ragazzi spagnoli: lei una vera virago, arcigna come la matrigna di Cenerentola (e qualcosa di più...) e lui uno zerbino. Anche se teoricamente lo stanzone è un dormitorio per uomini lei chiede ed ottiene di dormire con il suo ragazzo.... forse temeva in una sua fuga....
Affreschi primo-900 nell'Ostello di Alesund |
Bene... rapida (si fa per dire...) doccia e via a cena (40 € in un locale a due passi dall'ostello) passeggiata (sotto la pioggia). Alesund sembra carina ma sono stanco, rientro giusto in tempo per vedere la virago spagnola che maltratta lo zerbino....
Faccio il bucato (sante asciugatrici...) e a dormire che oggi è stata pesante...
Bellissima Alensud. Lì ho visto il mio primo sole di mezzanotte. Mi son fermato 2 giorni.Stessa tappa Oslo Alensud : veramente pesante e poi se c'è anche la pioggia!!
RispondiEliminaComplimenti bel report.
Alvi54