lunedì 15 agosto 2011

Capo Nord: Tappa 2


Saevy (DK) – Frederikshavn (DK) – Oslo (N) 20 Km + 8 ore e 30’ di nave

WOW che tappa faticosa… ma dopo 16 ore in treno e i 520 km delle ultime 24 ore un po’ di riposo è il benvenuto.
Ho prenotato il traghetto dall’Italia quindi nessun problema (se mai ci fosse… da queste parti le resse dei traghetti italiani in estate non esistono…. In realtà presto mi abituerò all’idea che quando le guide dicono che un certo luogo è di vacanza e può essere affollato spesso l’affollamento è simile a quello della Sardegna… a maggio).
Il traghetto parte alle 10 e devo essere all’imbarco alle 9 e sono a 20 km dal porto, però dopo lo scherzo che mi ha fatto ieri il navigatore (non sapevo ancora di aver digitato male l’indirizzo) mi muovo alle 8 e avverto l’aria pungente del mattino… mi fermo a mettere il top del sottotuta.
In porto (senza intoppi in poco meno di mezz’ora…) corsia preferenziale moto e mi imbarco subito. La piccola viene presa in consegna da due addetti che la imbragano professionalmente.. altro che le corde che ho visto usare sui traghetti italiani e a cui non affiderei neanche il bucato…

L "bimba" pronta alla navigazione

Bel traghetto, Stena Lines, 45 € per la traversata.. decido di fare il “signore” e mi prendo una cabina per la modica cifra di 35 €. 

Alla partenza salgo sul ponte ad ammirare la moltitudine di pale eoliche che alimentano il porto



Poi scendo in cabina, dormo e mi vedo un film sul Nokia. Alle 12 mi sveglio, vado al duty free e mi compro una bottiglia di wisky (pagandola il doppio di quanto l’avrei pagata in Italia… alla faccia del duty free…). Alle 13 decido che è il momento di pranzare e vista l’incantevole giornata decido di mangiare sul ponte esterno. Salmone grigliato con contorni vari preparato da due graziosissime cuoche norvegesi. 
Mentre mangio il sole si oscura all’improvviso ed inizia a piovere… la Norvegia mi da il buongiorno… Per fortuna ci sono i tendoni. Torno in cabina per finirmi il film, alle 16 mi sbattono fuori e ho il primo contatto con i fiordi navigando in quello di Oslo (oltre 100 km di profondità) con la distrazione di centinaia di gabiani e di una vista idilliaca anche se il cielo è plumbeo.


Vecchie fortificazioni (efficienti??) nel fiordo di Oslo

Gabbiani e ancora gabbiani
 Alle 18 sono pronto per lo sbarco. Collego il navigatore pronto a dirigermi verso l’ostello (prenotato da Genova, Anker Hostel, parte del Best Western Anker Hotel, in centro Oslo) e inizia una lotta. La mappa di Oslo, anche se è l’ultima disponibile non deve essere aggiornata, nella zona del porto c’è una miriade di lavori e la maledetta vocina mi dice di prendere la “seconda uscita” di una rotonda che non esiste più… cerco di allontanarmi dalla zona e ogni volta la vocina mi riporta al punto di partenza per farmi imboccare quella dannata seconda uscita….. andrò avanti per un’ora.. alla fine incazzato nero programmo il navigatore per un indirizzo a Oslo Nord, la diabolica voce mi fa prendere una strada a scorrimento veloce e quando intuisco di essere abbastanza lontano dal porto… ZAC!! la frego perché imposto la destinazione dell’ostello.. che raggiungo in 10 minuti…. Affan la tecnologia.

Ormai sono le 21 e fa freddo, nonostante il sole che ora è uscito fuori dalle nuvole… adesso inizio ad accorgermi della innaturale lunghezza delle giornate…
Doccia, cena nelle vicinanze, decido di saltare il giro turistico per Oslo… non vedrei nulla in così poco tempo. Alle capitali dedicherò un altro viaggio, ora la mia meta è Capo Nord.
Presto a nanna (però quanta luce….).  Preparo la tuta invernale con l’imbottitura.. qualcosa mi fa presagire che da domani ne avrò bisogno…. Toglierò l’imbottitura a Napapiri in Finlandia sulla via del ritorno tra una decina di giorni…..
Ostello non male, parecchia confusione, molti giovani.
Buona notte, domani il gioco si fa duro: Traversata completa della Norvegia, da Oslo ad Alesund… più di 600 Km..

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