lunedì 15 agosto 2011

Capo Nord: Tappa 7



2 Luglio 2011
Tappa 7: Lofoten (N)

Tappa 7

Oggi ce ne andiamo a spasso per le isole. L’arcipelago è composto da cinque isole collegate tra di loro da ponti e gallerie. Le più belle sono senza dubbio le due più a Sud (Monskensoya e Vestvagoya), Ogni loro angolo riserva meravigliose sorprese e se si è amanti dei luoghi selvaggi queste isole vi stregheranno. Sia chiaro, anche le altre isole sono incantevoli, specialmente quella centrale, Vestvagoya, ma l’ambiente è leggermente più “dolce”. L’impressione che ho avuto alle Lofoten è che dei pezzi di Dolomiti siano stati portati sulla Costiera Amalfitana e che le spiaggette di sassi della costiera siano state sostituite con qualche spiaggia Caraibica o della Sardegna…. Da rimanere a bocca aperta…..

A malincuore lasciamo la rorbu. Ieri sera al ritorno dal nostro giro, davanti ad un bicchierino di wisky, abbiamo fatto un po’ di piani e deciso di spostarci verso la parte Nord dell’arcipelago. Le strade delle Lofoten sono tortuose e lente e quando ci dirigeremo di nuovo verso Capo Nord ci farà comodo non partire dall’estremo Sud dell’arcipelago.

Sveglia con assoluta calma, colazione e passeggiata per A. Come al solito non c’è nessuno. Anche l’uffico che affitta le rorbu è chiuso e rimarrà chiuso… alla partenza, nella tarda mattinata, lasceremo le chiavi nella porta (dove le abbiamo trovate). Una cosa che mi ha stupito della Norvegia è l’estrema fiducia delle persone (purtroppo qualche settimana dopo il mio rientro ci accorgeremo che forse i Norvegesi hanno esagerato con la fiducia… ).
Il tempo è abbastanza bello anche se non come ieri pomeriggio.
A è un piccolo porto di pescatori. Come ho già visto in altri porticcioli in Norvegia (e come vedrò in Svezia), le barche, in gran parte completamente in legno, mostrano un incredibile amore per il mare e per la natura. Sono imbarcazioni che, anche se “vissute”, sono in perfette condizioni ed elegantissime nella loro essenzialità. A differenza di ciò che si vede nella maggior parte dei porti del Mediterraneo qui i megayacht da “gelatai arricchiti” sono rarissimi e le barche hanno una loro “storia”, sono fatte e usate per navigare in qualsiasi condizione metrologica e non per “apparire”.
 
Barche ad A

A visto dal molo


Gabbiani


Alle Lofoten i merluzzi vengono essiccati su stenditoi in legno secondo una tradizione secolare. Ne incontreremo moltissimi in tutte le isole, vuoti come ad A o pieni come in altri luoghi. Il caratteristico odore del merluzzo lasciato essiccare impreganl’aria un po’ ovunque nelle Lofoten. Ci si mette poco ad abituarsi… anzi, vi dirò che ne ho un po’ nostalgia. Comunque, a Genova, quando entro in un bellissimo negozio di alimentari nei caruggi del centro storico, “La Casa del Merluzzo”, mi basta chiudere gli occhi per rivedere le Lofoten… ;).

Stenditoio per... merluzzi

In tarda mattinata, caricate le moto, andiamo ad esplorare sistematicamente i paesini dell’arcipelago con un percorso tortuoso. Ripercorriamo la E10 fermandoci spesso a fotografare deliziosi scorci tra gli scogli e incredibili spiagge bianche.

Scorcio sulla E10 appena fuori A

Spiaggia bianca


 Una delle tante spiagge bianche delle Lofoten



Roberto e Marilena

Io

Usciamo dalla E10 e seguiamo una deviazione verso Nusfjord. Imbocchiamo uno stretto rettilineo in leggera salita e… inchiodo la moto davanti ad uno spettacolare anfiteatro di montagne. Lavagne grigie, chiazzate di neve mi riportano indietro negli anni  e mi fanno venire la voglia di tornare ad arrampicare. Nelle Lofoten si può fare veramente di tutto, dall’alpinismo estremo al trekking in ambienti selvaggi, alle vacanze al mare (beh non bisogna essere troppo freddolosi…)


Bellissime pareti a Nusfjord
 Nusfjord è un gioiello, un paese-museo (abitato) al quale si accede pagando un modesto biglietto di ingresso la cui economia era (ed è) incentrata sulla pesca. 
 
Nusfjord
Nusfjord dal parcheggio
Nusfjord
Gli edifici storici (il deposito delle barche, la segheria, la fabbrica dell’olio di fegato di merluzzo e altri) sono perfettamente restaurati ed è interessante visitarli. C’è anche l’atelier di un Torinese, artigiano dell’argento, che vive qui da quasi 30 anni e che ci raccomanda di provare la zuppa di teste di merluzzo, una specialità delle Lofoten….. mah…..
Comunque ci sono veramente tante teste di merluzzo messe ad essiccare..
Teste di merluzzo..... alquanto impressionanti
Il deposito delle barche
Il deposito delle barche
Il deposito delle barcge
Galleggianti in vetro nel deposito delle barche
Il deposito delle barche
La segheria
La segheria
La fabbrica di olio di fegato di merluzzo
Nussfjord è veramente un luogo magico dove è bello perdersi per le stradine e i sentieri che portano su grandi scogli ed osservare il mare e la severità dei luoghi senza nessuno che ti disturbi… Già perché anche se questo paese è un rinomato luogo turistico non ci saranno più di trenta persone in giro….
Le barche a Nusfjord sono ancora più belle di quelle di A. Anche qui il legno domina su tutto. 
Barche a Nusfjord
Semplicemente perfetta
Uno dei moli di Nusfjord
Il fiordo di Nusfjord
I gabbiani e soprattutto il vento  ci tengono compagnia. A proposito di vento… ieri ad A abbiamo incontrato un gruppetto di Italiani di ritorno da Capo Nord. Hanno trovato tempo orrendo, nebbia fittissima e un vento così forte che un motociclista con una GS Adventure davanti a loro è stato sbattuto a terra….. ne vedremo delle belle…
Proseguiamo sulla E10 in direzione di Eggum. Al museo vichingo di Borge penso bene di suggerire di legare assieme i caschi con un unico cavetto prima di entrare e con un perfetto strike tutti e tre i caschi finiscono per terra…. Il mio è il primo a cadere e gli altri sopra…. Il mio povero Shoei si becca un’altra dose di saccagnate… Parolacce di rito, ci ridiamo su e andiamo al Museo… dimenticandoci le chiavi delle moto attaccate ai bauletti…
Dimenticarsi le chiavi è stato il motivo ricorrente del viaggio.. o io o Roberto le abbiamo lasciate almeno una volta al giorno attaccate alla moto…
Il Museo vichingo di Borg
Il tempo migliora notevolmente anche se non abbiamo mai avuto pioggia, solo nuvole e temperature miti, torniamo indietro verso Leknes e andiamo ad imboccare la BELLISSIMA strada secondaria 817, poi 815, all’inizio l’ambiente è selvaggio poi gradualmente diviene più dolce.
Dalle parti di Kledstad adocchiamo un campeggio che sembra niente male…. E infatti è proprio bello, i servizi sono delle vere stanze da bagno.
Ci trattiamo bene e ceniamo al ristorante del campeggio. L’aria è bellissima e mangiamo all’aperto, a pelo d’acqua….. incredibilmente immobile.
Andando via da Nusfjord
verso il Nord
Gradualmente l'ambiente si va meno selvaggio
Al Campeggio. Un mare immobile... uno specchio di iside
Cenando al ristorante del campeggio
Roberto scrive il suo diario di viaggio davanti alla nostra hytte
Più tardi, mentre  beviamo il solito wisky del dopocena sentiamo l’inconfondibile rumore di un quattro cilindri…. Sulla strada vediamo passare una Bandit S blu con due bandiere norvegesi e una coppia che ci saluta con le braccia…. Sono i milanesi della Strada Atlantica. Cissà se si fermeranno qui?
No vanno avanti, ci incontreremo di nuovo tra qualche giorno
Chiacchieriamo fin quasi a mezzanotte, ultima foto e poi a dormire….
Foto di mezzanotte






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