3 Luglio 2011
Tappa 8: Kledstad (Isole Lofoten, N) – Harstad (Isole Vesteralen, N) 182 Km
E oggi si passa un’altra boa… quella dei miei 59 anni…
Tanti auguri a me J
Volevo passare il mio compleanno alle Lofoten e ci sono riuscito, programma rispettato. Certo il compleanno dei 60 sarebbe stato più significativo ma magari quello dell’anno prossimo lo passerò in Scozia o in Cornovaglia o in Bretagna o in Galles, dovunque mi porteranno le ruote della moto.. o forse sarà come quello dei 50… su una terrazza in riva al mare in compagnia di pochi e cari amici e dei miei collaboratori (sperando che non ci sia una libecciata come quella di quella sera…).
Chi lo sa… ci penserò tra un anno.
Ieri sera abbiamo fatto pochi programmi, siamo incerti se spingerci a Nord sulle isole Vesteralen e magari fare un giro in barca per avvistare i cetacei o rientrare sulla Norvegia continentale per dirigerci verso Narvik. Abbiamo più di mezza giornata di vantaggio sulle nostre tabelle di marcia e questo ci consentirebbe di arrivare a Capo Nord dopodomani, cercare un traghetto da Honningsvag (sull’isola di Mageroya) a Kjollefjord per raggiungere il promontorio di Nordkinn, il punto più a Nord dell’Europa continentale (Capo Nord è su un’isola…) con un percorso estremamente solitario, sconosciuto ai più e avventuroso. Abbiamo qualche dubbio su cosa fare, tutto dipende dalle condizioni atmosferiche. Oggi è una giornata di commovente bellezza, cielo azzurro e temperature miti, La tuta imbottita è più che sufficiente, niente pile o sottogiacca. Quando si sta fermi fa addirittura caldo…
Telefonate e sms di auguri di rito e verso le 9 siamo pronti a partire, decidiamo di vedere almeno un po’ di Vesteralen per cui il nostro programma di massima è continuare per la E10 poi prendere la 83 e dirigersi, anche con un traghetto verso Harstad sull’isola di Hinnoya, la più grande isola della Norvegia che fa parte delle Vesteralen, per poi scendere a Sud, ricongiungerci con la E10 e percorrere la parte Nord del fiordo di Narvik fino a riprendere la E6. Non abbiamo una meta prefissata, ce la prendiamo calma. In questo salteremo Narvik città (malamente ricostruita dopo la distruzione della II guerra mondiale) ma vedremo il suo bellissimo fiordo.
Tra gli SMS di auguri ricevo anche quello di Massimiliano (Tappa 0 e Tappa 1) che raggiungerà Capo Nord oggi. Ci diamo un appuntamento “on the road” da qualche parte tra Capo Nord e Tromso.
Tappa 8 |
Il primo stop previsto è Henningsvaer (la “Venezia” delle Lofoten, punto B sulla mappa) ma molto prima ci fermeremo per fotografare altri splendidi panorami lungo la strada o seguendo ad intuito brevi deviazioni.
Anche se il paesaggio si è molto addolcito rispetto alle Lofoten del Sud anche qui il contrasto tra mare, montagne innevate e spiagge bianche è particolarmente emozionante… in una giornata come questa i colori sono meravigliosi.Giornata favolosa in partenza dal campeggio |
Lungo la strada, laghetti, mare e montagne |
Sempre lungo la strada per Henningsvaer |
Bellissimo ponte verso la fine di un fiordo |
Marilena in versione fotografa |
oltre il ponte |
verso Henningsvaer |
Alla biforcazione tra la E10 e la strada secondaria che porta a Henningsvaer vediamo una incredibile spiaggetta con colori caraibici… la tentazione è forte ma arrivare a Capo Nord con ustioni da sole sarebbe poco opportuno per cui andiamo avanti.
Spiaggia Caraibica oltre il Circolo Polare |
Giuro !!! C'era gente in acqua |
La stradina che porta a Henningsvaer passa accanto a meravigliose insenature dove la gente fa il bagno a pochi passi da bellissime placche alte anche 200 metri attrezzate a spit dove decine di “climbers” danzano sulle scarpette da arrampicata…. Confesso di provare una certa invidia ma ormai da una decina di anni ho smesso di arrampicare ad un certo livello per cui mi limito a guardare… (d’altra parte neanche un Messner al top della sua carriera riuscirebbe ad arrampicare su quelle placche con gli stivali da moto).
Verso Henningsvaer |
Verso Henningsvaer
La fama di Henningsvaer è assolutamente meritata. E’ una deliziosa cittadina su isolotti, molto bella, tranquilla e curatissima. Rispetto ad A o Reine o Nussfjord è meno selvaggia e sicuramente più elegante (ci sono parecchi ristoranti sicuramente inavvicinabili e il turismo è presente anche se, come in tutta la Norvegia assolutamente rispettoso dei luoghi e dell’ambiente). Anche qui le solite bellissime barche da pesca in legno e qualche barca a vela veramente notevole.
Il porto di Henningsvaer |
Henningsvaer
Ah, Henningsvaer è indubbiamente una cittadina elegante ma cosa avrebbe detto il Berlusca dei merluzzi stesi ad “asciugare” alla finestra??? (G8 di Genova…. Niente biancheria stesa ad asciugare in centro…).
Merluzzi stesi alla finestra... |
Pausa spuntino e gelato su un moletto dove ci mettiamo a chiacchierare con un gruppo di italiani che con “Avventure nel Mondo” stanno tornando da Capo Nord raggiunto un paio di giorni fa in auto in mezzo ad una nebbia che non gli ha fatto vedere nulla… ma proprio nulla. Ci raccomandano di fare attenzione ai limiti di velocità perché loro si sono beccati 300 € di multa, pagamento immediato con carta di credito, perché avevano superato il limite di 10 km/h… Il loro Capo-Gruppo è un motociclista (KTM) e io e Roberto sfoderiamo tutto il nostro sadismo raccontandogli delle bellezze del viaggio che stiamo facendo…. Ci guarda con odio….
Ah, anche se la temperatura è primaverile e il sole splende nel cielo le basse montagne attorno a Henningsvaer sono ben innevate
Ritorniamo sulla E10, prossima tappa Kabelvag e la sua famosa stavkirke (chiese medioevali completamente in legno, variamente ristrutturate). Entriamo in centro (molto carino) e non troviamo la chiesa…. Una rpida occhiata alla Lonely Planet e scopriamo l’arcano.. la chiesa è a 3 km da Kabelvag… di nuovo in sella e via…
Se solo fossimo stati più attenti… la chiesa è visibilissima dalla strada chissà per quale motivo eravamo convinti che fosse in città….
Chiesa molto bella e suggestiva, dove nei secoli i pescatori avevano la precedenza sui banchi rispetto agli altri fedeli. All’interno un penetrante odore di legno e olii essenziali che lascia storditi. Luminosa come solo le chiese nordiche sanno essere…
Una grande ancora fuori dalla chiesa ricorda le tradizione marinare del luogo
Di fronte alla chiesa di Kabelvag |
La chiesa in legno di Kabelvag |
Tagliamo le Lofoten e ci portiamo verso Nord sempre su una strada spettacolare con viste mozzafiato. Poco dopo Svolvaer (che saltiamo) ci fermiamo ad una piazzola attrezzata dove Roberto e Marilena danno un’altra prova della loro stupenda organizzazione di viaggio preparando un’ottima pasta. Diamo anche fondo ad una serie di affettati (misteriosi ma ottimi) e ad una “Madaleine” dei miei anni di gioventù a New York… dell’ottimo formaggio “Saga” che Antonella comprava in uno splendido negozietto sulla 1a Avenue, angolo 63a strada… mai più trovato in altre formaggerie.
Tra Lofoten e Vesteralen |
Tra Lofoten e Vesteralen |
Tra Lofoten e Vesteralen |
Tra Lofoten e Vesteralen |
Sosta per uno spuntino |
Attraverso un tunnel usciamo dalle Lofoten e passiamo sulle Vesteralen Deviamo dall E10 sulla 83 e immediatamente ci rendiamo conto della diversità di queste isole. Non più montagne ma dolci colline, coltivazioni, animali al pascolo… sembra incredibile ma siamo ampiamente oltre il Circolo Polare Artico.
Traversiamo il Gullensfjorden su un bel traghetto con una navigazione un po’ più lunga del solito. Io e Marilena colti da un gran sonno ci andiamo a fare un caffè (e un hot dog) mentre Roberto rimane alle moto, questo fiordo è orientato verso Nord e a causa del forte vento di tramontana il mare non è piatto come su altri fiordi e il personale di bordo ci ha consigliato di rimanere vicino alle moto per ogni evenienza... forse il traghetto è stabilissimo o forse dopo 10 giorni di su e giù con la moto sono assuefatto ai dondolii ma il mare mi sembra che sia la solita tavola...
L'imbarco per Revsnes |
Aggiungi didascalia |
Il solito traghetto bifronte |
Il traghetto-squalo in avvicinamento |
Roberto inversione "pilastro di sostegno" |
Seguendo una bella strada arriviamo a Harstad che non è un granchè. Il Garmin di Roberto indica un campeggio a pochi chilometri, lo raggiungiamo e.. sorpresa tutto pieno… Ne cerchiamo un altro ma non c’è nulla nel raggio di 80 km… azz… La mia guida indica un Ostello della Gioventù dalla parte opposta. Punto nave e dopo parecchie peripezie lo raggiungiamo. E’ una scuola e non c’è nessuno. Sono quasi le 19 e la faccenda inizia a farsi preoccupante, certo abbiamo i sacchi a pelo ma anche se di giorno la temperatura è mite di sera la storia cambia drasticamente. Finalmente arriva un custode della scuola e ci spiega che parte dell’edificio è adibito ad ostello in estate ma che le prenotazioni e gli arrivi devono essere concordati prima per e-mail o per telefono. Comunque verso le 20 e 30 dovrebbe arrivare qualcuno per assegnarci una camera… Quel “dovrebbe” mi lascia perplesso, non vorrei dormire su un prato il giorno del mio compleanno. Propongo di cercare un albergo. Torniamo in città, il navigatore ci indica solo tre alberghi… uno lo troviamo chiuso, un altro pieno e finalmente troviamo posto al Nordic Hotel. Roberto e Marilena decidono di rischiare e tornano all’ostello, tanto il Nordic ha diverse stanze libere, io mi fermo (90 € stanza singola con colazione).
Ci diamo appuntamento per le 21 per la cena del mio compleanno :)
Bell’albergo, tende oscuranti, connessione internet con cui inizio ad aggiornarmi sulla situazione del mio Istituto (dopo 5 minuti smetto disgustato….), doccia sontuosa e alle 21, ripulito e quasi in condizioni civili mi incontro con R&M che hanno preso possesso di una bella stanza all’ostello (pagando un terzo di ciò che pago io...) e hanno una sorpresa per me: un pupazzo di un capo vichingo molto buffo che ora è sulla mia scrivania in Istituto. Ceniamo molto bene (pesce, of course) al ristorante dell’Hotel Thon (non c’è altro in giro).
Verso le 23 R&M vanno a vedere il sole di mezzanotte; io al solo pensiero di tirar fuori la moto dal garage sono preso da forti mal di pancia così me ne vado a fare una passeggiata sui moli dei Harstad in una città irrealmente deserta… assaggiando un po’ di sole di mezzanotte anche io…. E facendolo vedere ad Antonella qualche migliaio di chilometri più a sud… Miracolo della tecnologia..... :)
Passeggiata solitaria sui moli verso le 23 e 30 |
Traghetto in arrivo verso la mezzanotte quando il sole illumina le montagne sull'altra sponda del Vagsfjorden |
arrivo verso le 00:10 |
Alle 00:35 il sole si riflette sulle finestre di un albergo chiuso in una Hardstad da scenario "Ultima Spiaggia".. |
Penso a Massimiliano che proprio ora dovrebbe essere sulla Rupe, forse sotto il globo...
Bene, è ora di chiudere le tende oscuranti e buonanotte...
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